Nato a Hamanaka, cittadina giapponese della prefettura di Hokkaidō quando era una realtà urbana separata da quella attuale, con il nome di Kazuhiko Katō. Proveniente da una famiglia di pescatori, ama disegnare fin da bambino. Alle medie scrive strisce manga per i giornali della scuola, sviluppando una sorta di rivalità con altri compagni dell'istituto. I vari lavori talvolta ottenevano una ricompensa, un bene materiale o meno frequentemente un premio in denaro. A quei tempi non sognava di diventare un autore di manga. Dei tanti rivali uno in particolare diventerà un professionista.
Durante i suoi giorni da studente, lavora come assistente radiologo presso l'ospedale Kushiro Red Cross Hospital. Kazuhiko si diletta a disegnare per rallegrare i pazienti e il medico Shunichi Michishita, notando il suo talento lo incoraggia. All'epoca rimane affascinato dai lavori di Osamu Tezuka.
Dopo aver conseguito il diploma si trasferisce a Tokyo, alla ricerca di un lavoro. Dopo aver considerato l'idea di lavorare in televisione, inizia a frequentare l'università di Tokai. Per sostenersi economicamente lavora part-time come autore di manga presso una casa editrice specializzata in libri a noleggio. Inizia a scrivere utilizzando il suo vero nome, ma scrivendolo con caratteri differenti. Dopo circa un anno termina gli studi non potendo dedicargli tempo.
Viene coinvolto, insieme a Teruhiko Kato, suo fratello minore, in attività doujin. Influenzato dalla rivista umoristica statunitense Mad Magazine, e dal fumettista Mort Drucker, si diverte a lavorare su caricature di James Bond. Fumito Shimizu, allora editor della casa editrice Futabasha, mostra interesse nelle sue realizzazioni e lo contatta, instaurando un rapporto di lavoro. Nel 1965 debutta con "Playboy Nyumon" sulla rivista Manga Story e per l'occasione utilizza un nuovo pseudonimo, Eiji Gamuta. Il nome per cui diventerà celebre, Monkey Punch, viene scelto proprio dal suo editor Shimizu, pensato in quanto a vedere i disegni dell'autore non si riusciva a comprendere se fosse straniero o giapponese e voleva mantenere questa sorta di ambiguità con un nome in inglese. Inizialmente l'intento era di utilizzarlo almeno per un anno, per poi decidere insieme come procedere.
Per diverso tempo dietro allo pseudonimo Monkey Punch ci sono stati diversi equivoci, sia per l'origine del nome sia per le persone a cui fa riferimento, visto l'aiuto del fratello. Il 10 agosto 1967 inizia la serializzazione della sua opera più celebre, "Lupin III" (in originale Lupin Sansei). Interessato dai tempi della scuola al personaggio immaginario Arsène Lupin, creato da Maurice Leblanc, decide di raccontare le avventure di un suo ipotetico nipote.
Ad affiancarlo, tra gli altri, è stata scelta Fujiko Mine. L'intenzione iniziale è quella di cambiare donna ogni settimana, ma l'idea si rivela troppo sfiancante da realizzare. Le sue prime avventure cartacee si concludono il 22 maggio 1969. Nella realizzazione della serie non viene chiesto il permesso al legittimo possessore del copyright di utilizzare il nome Arsène Lupin, portando a una successiva azione legale contro Monkey Punch, terminata senza esito in quanto il nome era ormai considerato di uso comune. In altre nazioni, per rispettare le proprietà intellettuali, sono stati apportati dei significativi accorgimenti. Nel 2012, l'originale Arsène Lupin di Leblanc è entrato nel pubblico dominio in Francia.
Alla prima serie si aggiungono molte altre in seguito a partire da "Shin Lupin Sansei" (1977 - 1981), seguite poi negli anni anche da autori diversi. Monkey Punch non lascia un finale chiaro sull'opera, per quanto abbia un'idea su come terminarlo preferisce lasciarlo in eredità. Gli adattamenti animati (serie tv, Serie OAV, special e film) ottenuti negli anni sono innumerevoli. L'autore non si cura soltanto della sua più celebre creatura: nel corso dei tempi realizza altre serie, tutte brevi come "Pandora" (1969) "Bakumatsu Yankee" (1977), "Toumei Shinshi" (1977) l'oneshot "Cinderella Boy" (1980), tutte adattate in anime.
Nell'aprile 2003, all'età di 66 anni, decide di completare gli studi, conseguendo la laurea nel marzo 2005 in scienze della comunicazione. Ottiene l'incarico di docente universitario di linguaggio del fumetto mantenendolo fino al 2010. Uno dei suoi ultimi propositi è quello di promuovere i manga digitali in Giappone. Il suo intento rimane quello di scrivere, anche utilizzando il digitale, fino alla morte.
Negli ultimi anni di vita le sue uscite pubbliche diventano sempre più rare. Presenzia nel 2017 su una sedia a rotelle all'evento organizzato per il cinquantesimo anniversario della sua celebre opera. Malato da tempo, muore l' 11 aprile 2019 all'età di 81 anni, a causa delle complicanze insorte da una polmonite ab ingestis. Sposato, suo figlio Shuhei Kato cura gli aspetti legali.
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